Neon Genesis Evangelion Robot
... e se Shinji, al posto del ragazzo tranquillo che e' fosse stato uno dei soliti piloti robottonici alla Tetsuya, Koji e Ryoma? Insomma senza paura... un ragazzo d'azione... questa FF e' un riassunto di questa fantasticheria... Non me ne vogliate!

Shinji Kakaroth (akiratoriyama@JABAWACK.it) - Il suo sito

Tratto da un 3d di I.A.C.


Capitolo 2 - Altezze sconosciute

Anno 2015 - Neo Tokyo 3

All'interno di un ospedale viene ricoverata d'urgenza una bambina per lesioni gravi, finita sotto le macerie dei palazzi crollati il giorno prima a seguito del combattimento contro un'arma di un paese non identificato. O almeno questa era la spiegazione ufficiale che la Nerv ha deciso di render nota.

"Non andranno mica a vivere insieme?" Misato stupita di fronte a un suo superiore, il Maggiore Kotetsu, implica la pericolosita' di far convivere nel medesimo appartamento due uomini dai comportamenti inusuali e di rischio contatto di livello A.
"Certo che no! A Shinji Nagare verra' affidato un adeguato succedaneo e un appartamento singolo." il foglio con i numeri delle camere e col nome di Shinji marcato a lettere in grassetto vicino al primo appartamento di un vasto complesso, viene presentato al Capitano Katsuragi.
"Ma cosi' quel ragazzo non sara' altro che una macchina da guerra utilizzata per sconfiggere gli angeli."
"Questo basta. Ordini del comandante supremo." a queste parole la donna non poteva far altro che mettersi sugli attenti e salutare il superiore prima di andarsene, invece rimase a dichiarare le sue obbiezioni.

"Allora, che ne dici? Ti ho trovato un'appartamento proprio sotto casa mia. Pensa che e' collegato anche ad una palestra." la donna sorrideva fuori dal finestrino, in direzione del ragazzo in moto, che tagliava il vento come fosse stato un cutter sulla carta.
"La ringrazio signorina Katsuragi." rispose con aria secca Shinji.
"Chiamami pure... Misato!" osservo' un pezzo di legno che il ragazzo aveva legato dietro la moto, penso' che fosse strano tutto cio' e non capi' subito a quale scopo avesse quella tavola con se'.

All'entrata della sua nuova casa Shinji fece un inchino, poi prese l'astuccio tipicamente giapponese di scritura rituale, sfregando con il piccolo pezzo di marmo nero sul calamaio, per amalgamare meglio l'inchiostro.
Prese il pennello e ne intinse la punta nell'inchiostro. Senza sollevare neanche una volta la punta del pennello dalla tavola scrisse di fila dall'alto in basso "DANMATSUMA TAIKUKAN DOJO NAGARE", fece un inchino verso l'insegna e poi scrisse nell'angolo in basso a destra il suo nome, Shinji, con i Kanji di "verita'" e "tempo".
Misato di fronte a una scena cosi' sacra, non pote' fare a meno di applaudire.
Il ragazzo lancio' un'occhiata tagliente alla donna, lasciandola interdetta, per il ragazzo quell'applauso dozzinale era risultato un insulto alla sua cerimonia.
Allora il ragazzo pose il cartello di fianco all'entrata, salutando poi la donna spogliandosi, senza vergogna all'entrata del Dojo e chiudendo poi la porta dietro di lui. La donna resto' basita da quella scena.
Dopo essere risalita in casa sua, piena di scatoloni, bottiglie vuote e immondizie, Misato, assorta tra se' mormoro' a mezza voce "Forse sono io quella che si e' scoperta."

Sul tardi il ragazzo usci' di casa, dopo aver messo a posto tutta la sua roba e dopo aver pulito per bene la palestra dalla polvere accumulatasi dall'inutilizzo. Con il suo chopper sali' le montagne che circondavano la citta' e sul picco di una di esse ammiro' la citta' di Neo Tokyo 3, la citta' che lui stesso aveva salvato. Sputo' per terra e strillo' una parolaccia. L'indomani avrebbe avuto una seconda opportunita' per uccidere suo padre, lui lo sapeva. Ne avrebbe avuta una per ogni volta che sarebbe dovuto andare alla Nerv, una per ogni test di sincronia. Quel pensiero lo riempiva di gioia e allo stesso tempo lo tormentava. Non poteva piu' tornare a condurre una vita normale, ne era certo. L'unica cosa che poteva fare era fingersi normale con gli altri e mostrare la sua indole nella lotta. Non sarebbe mai piu' potuto tornare alla vita di tutti i comuni ragazzi di quattordici anni, non dopo quello che suo padre gli aveva fatto.
"Un'altezza sconosciuta." disse ammirando le stelle in cielo che brillavano quella notte piu' delle luci della stessa Neo Tokyo 3.

[CONTINUA AL CAPITOLO 3]