Neon Genesis Evangelion Robot
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... e se Shinji, al
posto del ragazzo tranquillo che e' fosse stato uno dei soliti piloti
robottonici alla Tetsuya, Koji e Ryoma? Insomma senza paura... un ragazzo
d'azione... questa FF e' un riassunto di questa fantasticheria... Non me ne
vogliate!
Shinji Kakaroth (akiratoriyama@JABAWACK.it) - Il suo sito Tratto da un 3d di I.A.C. |
Anno 2015 - Neo Tokyo 3
"Sparito?" chiese Asuka, incredula di fronte alla notizia che la First Children
aveva dato a Misato dopo cinque giorni dall'accaduto.
"Non e' piu' tornato a casa da cinque giorni." mugugnava irretita il maggiore
"Prima veniva in ritardo ai test e combinava guai, ma era pur sempre il nostro
miglior pilota." sbatte' una mano sulla scrivania dietro cui era seduta, facendo
oscillare il caffe' contenuto all'interno di una tazza "E' sicuramente tutta
colpa del reparto servizi segreti, che non l'hanno tenuto sott'occhio tutto il
tempo come avrebbero dovuto fare." si lamento' al vento, nonostante le due
ragazze stessero conversando tra di loro.
"Cosa vuoi dire con 'sparito'? Non e' che l'hanno rapito?" la rossa si fece piu'
vicina, pressando Rei con le sue domande.
"Non so'. Una mattina non l'ho piu' trovato e neanche la moto parcheggiata. Non
te ne sei accorta anche tu?" le fece di rimando.
"Pero' se se ne fosse andato definitivamente per qualcosa che gli e' successo
dopo l'ultimo scontro..." Asuka tentenno, pensando che la colpa poteva essere da
attribuirsi a lei per la perdita di Shinji.
"Non s'e' verificata alcuna contaminazione mentale." rispose franca Misato, col
suo tono da sottufficiale "Tuttavia permangono ancora molti interrogativi su
cosa sia successo realmente a Shinji. Non abbiamo registrazioni, visto che il
mantenimento era tenuto al minimo..."
"Non ci resta che pregare." sghignazzo' Kaji entrando dalla porta, dopo aver
sentito parte della conversazione "Perdere un talento come il suo sarebbe un
reato, non la pensa come me Maggiore?"
Misato sapeva bene che Kaji usava i titoli solo per ridicolizzare, ma continuo'
a tenere il suo fare altezzoso anche di fronte a questo affronto.
"Shinji non e' stato affatto perso." sbatte' il pugno sulla scrivania, facendo
quasi rovesciare il caffe' dalla tazza "Non e' assolutamente..."
"Svanito!" scandi' piano Maya "A tuttoggi non abbiamo chiare le cause della
sparizione dell'intera seconda sezione statunitense."
Sotto i loro piedi un enorme monitor mostrava le registrazioni della sezione in
questione dal satellite, qualche secondo prima del disastro.
"Cosi' i tempi devono essersi accorciati." sbuffo' Misato, con uno sguardo
bieco.
"Ipotiziamo sia stato causato da un malfunzionamento del motore esse quadro."
continuo' il tenente Hyouga la relazione sull'accaduto "Da un uso di parti non
adatte al sabotaggio si tratta di quarantatre'milaseicentosette ipotesi."
"Quindi anche lo 04..." continuo' Gendo.
"Perso nell'accaduto." rispose Aoba.
"Per l'unita' 03 e' gia' stato approntato il protocollo 19-56." fecee Maya,
continuando a leggere.
"Una vera gatta da pelare. Quindi se ne lavano le mani." concluse Misato "Non li
biasimo dopo quel che e' accaduto." pronuncio' le parole con una punta di
malinconia nella voce, come provasse pieta' per tutta la gente coinvolta in
quella sparizione "Piuttosto, quando si pensa arrivera' in Giappone?"
"Entro tre giorni. Per il test d'attivazione abbiamo intenzione di scegliere il
fourth children." sussurro' Ritsuko alla vecchia amica, mostrandole il contenuto
della cartellina che teneva in mano.
"Lui? Come mai?" chiese a denti stretti, senza far sentire la sua obiezione al
comandante Nagare.
"Il Rapporto Marduk lo ha scelto." ridacchio' tra se', allontanandosi dalla
donna "Altro non hai bisogno di sapere."
Era tardi, quando Touji Tomoe venne chiamato in presidenza. Gli altri ragazzi al
sentire il suo nome pronunciato per interfono iniziarono a ridacchiare e
prenderlo in giro, dicendo che questa volta l'aveva combinata davvero grossa.
Dopo aver lanciato un paio di insulti ridendo, usci' dalla classe prima
dell'arrivo del professore e si diresse verso la presidenza. Poi noto' una cosa
strana. Il banco di Shinji era vuoto.
"Tu sei Touji Tomoe?" fece la donna bionda, togliendosi gli occhiali, senza
pero' alzarsi non appena fosse entrato.
"Si'." rispose deglutendo.
"Vorremmo farti una proposta, sei stato scelto dall'istituto Marduk come fourth
children. L'unita' designata sara' lo 03. Sei conscio che salire a bordo di un
unita' Evangelion potrebbe essere rischioso? Comunque sia abbiamo gia' preparato
questi moduli assicurativi e in piu'..." usci' fuori la foto di una ragazzina in
un letto d'ospedale "...vuoi che sopravviva?" aveva messo il ragazzo alle
strette. Quella strega lo stava costringendo a impegnarsi per il bene della
sorella e quando la mano si poso' sul foglio di carta, vergando il suo nome, il
ragazzo seppe che il suo destino s'era segnato.
Stava rientrando.
Era un po' di tempo che rientrava da sola a casa, sentiva una sensazione che le
afferrava il petto in un ansia spaventosa. Prima d'allora non l'aveva mai
provata. "Che sentimento sara'? Malinconia?" si chiedeva silente, soffermandosi
al semaforo a pensare a come fosse cambiata.
Era vuota, completamente vuota fino a qualche mese prima. Non aveva contatti
esterni. Aveva un solo vestito. Parlava quasi mai. Abitava in un posto squallido
e sporco. Non si lamentava. Una macchina quasi la prendeva sotto, quando si
ritrasse in tempo.
Ora invece aveva imparato cosa fosse l'amicizia, cosa fossero i sentimenti
umani, la bonta' di un caffe' caldo quando era una giornata uggiosa, il
benessere di trovare qualcuno in casa che aspettasse il tuo ritorno.
Provava un dannato senso di disperazione.
"Ma perche' mai provo quest'oppressione?" si chiese quasi in lacrime, mentre una
moto sfrecciava sulla strada alla sua destra, prima di frenare con un terribile
stridore di freni.
"Heila'." la voce familiare le lacero' il cuore.
"Shi... Shinji?" chiese, voltandosi sovrappensiero.
"E chi altri senno'?" le sorrise, mentre ingombrava la strada e le macchine
iniziavano a suonargli contro i clacson "Hai un appuntamento?" la ragazza fece
un cenno di diniego con la testa "Allora salta su, ti porto in un bel posto." la
ragazza non soppeso' l'invito. Fece come gli era stato chiesto, saltando sul
sellino della moto e aggrappandosi alla schiena di Shinji.
'Dopotutto sono una babola.' diceva a se' 'Devo fare quello che mi viene
ordinato.' si ripeteva, mentre il suo cuore ormai libero dalle catene,
cominciava a batterle inaspettatamente forte nel petto.
"Questo e' un bellissimo Bar, si chiama 'Jazz Heaven'." le sorrise, porgendole
un dolcissimo sherry "Ho conosciuto il proprietario durante una rissa. Lui
sostiene che il Jazz porti l'animo in uno stato vicino a quello che si potrebbe
provare in paradiso, quindi ascoltarlo dovrebbe avere piu' o meno lo stesso
effetto. Per questo nel locale manda solo brani Jazz." poi la fisso' e quando' i
loro sguardi s'incrociarono, noto' che lei aveva di proposito distolto lo
sguardo ed era arrossita.
"Sai, a me non piace tanto stare assieme alla gente. Questo perche' di solito
gli uomini non possono fidarsi totalmente dei propri simili." le prese la mano
"Ma sento che posso fidarmi totalmente di te." il suo sguardo era rovente.
"G... grazie." fu l'unica risposta che riusci' a uscirle dalle labbra.
"Sono stati giorni terribili per noi dei servizi di sicurezza, temevano
intrusioni esterne e c'erano delle lunghissime procedure e fogli di rapporto da
scrivere." sbuffo' sbadato, mentre il vento scompigliava i capelli di Ryouji
Kaji "Sai bene che cose simili non erano mai accadute. E senza che la terra
rimanesse in alcun modo danneggiata o permanesse un cratere nella zona."
"Non si sa' mai cosa puo' succedere... le vie per l'inferno sono infinite."
ghigno' il ragazzo seduto accanto a lui.
"Oh..." si sorprese "Ricordo che quel proverbio fosse diverso. Ma forse la
necessita' cambia anche i modi di dire."
"E' verso l'inferno che stiamo finendo e tu lo sai bene, non negarlo." il
ragazzo s'alzo' in piedi, reggendosi al parabrezza, mentre la porche sfrecciava
a tutta velocita' sulla strada semideserta "E' per salvarti che ti stai
rivolgendo a me, perche' sai che fermero' questo assurdo progetto."
"E' che di solito mi piace sapere cosa diavolo succede attorno e allo stesso
tempo non mi piacerebbe morire senza sapere cosa m'ha ucciso." ogni tanto dava
un'occhiata al suo ospite per poi tornare con lo sguardo sulla strada.
"Guarda." indico' a sinistra "E' proprio bello il mare di notte, nelle notti di
plenilunio e' cosi' brillante da offuscare quasi il chiarore delle stelle in
cielo." si lascio' cadere sul sedile "Lo sai perche' sto facendo tutto questo,
quindi non condannarmi e cerca di depistare Misato." si interruppe pensando alla
donna, cosi' tremendamente gentile ma allo stesso tempo rompiscatole "Lei non
deve sapere. Solo tu e mio padre sapete... e forse anche Rei sta avendo qualche
sospetto." gli mise una mano sulla spalla e Kaji ebbe un sussulto quasi l'avesse
toccato un fantasma "Perdonatemi. Lo ammazzero'... solo questo. Poi l'umanita'
rifiorira'." i capelli del ragazzo gli svolazzavano sulla fronte e col vento a
carezzargli il viso si rilasso'.