La rivincita di Vega
Sulla Terra regna da tempo la pace e Actarus si trova su Fleed assieme alla sorella Maria. Al ranch Betulla Bianca sembra tutto tranquillo ma è la quiete prima della tempesta...

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Capitolo 3

"Harada, tutto in ordine?"
"Nulla da segnalare Dott. Procton, nessuna attività spaziale"
Era il solito scambio di battute che puntualmente si ripeteva ogni giorno quando il Dott. Procton entrava nella sala controllo dell'istituto di ricerca che per tanto tempo era stato la base di difesa contro gli attacchi dallo spazio e che ora era tornato al suo ruolo originario di base scientifica per lo studio dei misteri del cosmo.
"Ormai i radar sono diventati degli oggetti superflui caro professore, quasi non mi dispiacerebbe che un disco volante ci facesse una visita, così, per rompere la monotonia"
"Non lo dica nemmeno per scherzo Harada, il ricordo della guerra è ancora troppo recente perché noi si possa voltare pagina completamente, molte città sono ancora da ricostruire e la gente comincia solo adesso a tornare ad una vita normale, per questo è così importante la celebrazione dell'anniversario di sabato prossimo"
"Andrà alla festa alla fattoria?"
"Certamente, Rigel e la sua famiglia meritano che noi si trascorra questa ricorrenza assieme a loro dopo tutto il sostegno che ci hanno dato e poi preferisco la compagnia dei veri amici ai discorsi altisonanti di qualche politico che cercherà di prendersi meriti che non gli competono"
"Già, lei non ha mai amato i politici, soprattutto dopo quell'incidente alla conferenza di Ginevra quando boicottarono il suo sistema di satelliti di difesa…….però c'è da dire che la colpa fu soprattutto dell'inaspettato attacco di Vega"
"Certo, però anche dopo aver toccato con mano l'orrore della ferocia di Vega non si convinsero, va beh, lasciamo da parte questi discorsi sterili e dedichiamoci al nostro lavoro; a che punto siamo con l'induttore di particelle subspaziali?"
Harada digitò alcuni comandi su una tastiera e sul grande schermo apparve l'immagine di un vasto locale ingombro di macchinari e di tecnici in camice bianco che si affaccendavano intorno ad un gigantesco generatore.
"Ormai stanno ultimando gli ultimi controlli, se tutto va bene per la festa potremo fare una sorpresa a tutti realizzando il primo collegamento subspaziale con la stella Fleed!"
Procton osservò lo schermo, finalmente avrebbe potuto risentire la voce di Actarus……..Actarus che lui raccolse ferito tanti anni prima e che aveva imparato ad amare come se fosse suo figlio, che meraviglia sentirsi chiamare di nuovo "padre".

Mentre nella sala del generatore i tecnici continuavano a collegare circuiti in un'altra sala non meno imponente ma collocata su di un'astronave in orbita attorno alla luna altri scienziati erano intenti in un non meno febbrile lavoro.
"E' pronta la camera di clonazione?"
"Si generale Phobos, manca solo la matrice originaria e poi potremo collegarla al cilindro prelevato sulla base"
"Bene, ora vi consegnerò la matrice"
Phobos uscì dalla stanza e si recò nel suo alloggio, qui aprì una cassaforte ed estrasse un astuccio in metallo e vetro al cui interno era contenuta una fiala piena di un liquido verdastro.
"Grande Re Vega, questa fiala del vostro sangue ci darà la vittoria!!!"
Estrasse la fiala dall'astuccio e la portò nel laboratorio ove un tecnico, tremando per la riverenza e l'emozione, la prese in consegna ponendola su un alloggiamento all'interno della camera di clonazione.
"Possiamo dare il via all'operazione ad un suo comando generale!"
"Procedete pure!!" fu la risposta di Phobos.
Il tecnico abbassò una serie di interruttori e dall'altissimo soffitto della stanza scesero due proiettori che si posizionarono sopra il supporto della fiala.
"Iniziare sequenza primaria!" ordinò il tecnico ed a quel comando una squadra di operatori cominciò a far scattare leve ed interruttori.
Subito dai proiettori cominciarono a scaturire due abbaglianti raggi di luce verde che si unirono poco al di sopra della preziosa reliquia creando una sorta di cupola che si ingrandiva lentamente al pari del sangue contenuto nella fiala che, dopo averla spezzata, si era trasformato in una sorta di bolla protoplasmatica in continua crescita.
"Aprire il circuito dei codici-sorgente!"
"Si generale!!"
Il circuito che collegava i proiettori al cilindro fu azionato e la luce cambiò da verde ad azzurra con scariche simili a fulmini.
"Quanto tempo ci vorrà perché l'operazione sia completa?"
"Alcune ore generale, la chiameremo quando sarà tutto pronto"
"Mi troverete nei miei alloggi" e girando sui tacchi si allontanò a grandi passi.

[CONTINUA AL CAPITOLO 4]