Per affrontare la terribile minaccia aliena dei Blaster, i terrestri progettano una difesa capace di opporsi al nemico: grazie ad una barra di "metallo vivente", portata da un'aliena in fuga da un pianeta lontano (che diventerà la madre del piccolo Charlie), viene creato un gigantesco robot senziente. Il "nonno adottivo" terrestre di Kantaro, seguento precise istruzioni, deposita il lingotto alieno nella bocca di un vulcano attivo, dando vita ad Astroganga, il difensore dell'umanità.
Durante il primo attacco alieno alla Terra, i genitori di Kantaro perdono la vita, lasciando così al figlio il comando del potente robot. Charlie è in grado di entrare in simbiosi con Astroganga, venendo "assimilato" da un raggio di luce proiettato dal medaglione che Astroganga ha sul petto.
Il robot ha aspetto e comportamenti umanoidi, è in grado di parlare e provare sentimenti: durante i combattimenti soffre, suda, ansima e parla come un essere umano.
Astroganga, originato dal metallo vivente di origine aliena, cresce e si conforma grazie al calore, fornito da un vulcano attivo in cui Astroganga si rifugia tra un combattimento e l'altro.
All'epilogo della guerra coi Blaster Astroganga sacrificherà la sua vita per salvare Charlie e il genere umano in un drammatico e struggente finale.
Armi a disposizione
<< | 1 | 2 | 3 | 4 | >> |
Charlie richiama Ganga con una sorta di medaglione; spiccando un salto verso l'alto il suo corpo viene ricoperto da una tuta aderente e quando arriva il gigantesco robot, un raggio teletrasportatore proiettato dal petto assorbe il ragazzino che poi affianca Ganga all'interno del corpo o all'esterno, sulla spalla o nella mano.
La moto di Charlie ha una forma molto affusolata, simile ad un razzetto.