Kiyhioshiy Nagai, in arte Go Nagai, è nato il 6 settembre del 1945 a Wajima (prefettura di Ishikawa) ed è senza dubbio il più famoso autore di fumetti giapponese.
Egli infatti è l'ideatore di serie che hanno dato origine ad un vero e proprio filone dell'animazione e dei manga nipponici: il genere robotico, grazie alla creazione di Mazinga Z, il Grande Mazinga, Goldrake, Jeeg robot d'acciaio e tanti altri ancora. Il genere robotico non è l'unico motivo per cui viene ricordato questo prolifico autore: le sue opere, meno famose nel nostro paese, si sono sempre distinte per grafica e contenuti, assolutamente innovativi per il contesto artistico e sociale nel quale venivano presentate. Presentiamo ora in dettaglio la carriera di Go Nagai, grazie ad un completo articolo tratto da Wikipedia |
Inizia a lavorare nel mondo del fumetto nel 1965, collaborando con Shotaro Ishinomori, ma già nel 1967 crea Meakashi Porikiki, il suo primo manga. Nel 1970 fonda la "Dynamic Production", per produrre e distribuire i suoi lavori, che col tempo si dotò di filiali in tutto il mondo (anche in in Italia, vedi sotto).
Profondo innovatore in ogni campo del fumetto giapponese, con il manga Mao Dante inizia la sue esplorazione delle tematiche religiose e demoniche, che purtroppo si interrompe per il fallimento della rivista dove era pubblicata. Nagai allora ne crea un "quasi remake" e nasce così Devilman (Debiruman), forse la sua opera più famosa a livello mondiale, in cui introduce situzioni ai limite dello splatter ed un finale apocalittico che lascia a bocca aperta. Di questo fumetto verrà realizzata una serie TV notevolmente edulcorata e con grandi richiami all'iconografia del supereroe occidentale. In tempi più recenti veranno realizzati 3 OAV che riprenderanno più fedelmente la prima parte del manga.
Il 1972 è un anno importantissimo per Nagai, in cui crea Cutey Honey, che unisce le tematiche super-eroistiche con quelle erotiche che tanto gli stanno a cuore, e finalmente Mazinga Z, il primo cartone animato con protagonista un robottone controllato dall'interno da un essere umano. Di quest'opera furono pubblicate varie versioni a fumetti, la più importante delle quali è quella sceneggiata da Nagai e disegnata da Gosaku Ota, che segue fedelmente la trama della versione televisiva accentuandone la violenza e introducendo anche alcune innovazione (tipo l'episodio in cui l'esercito del Dottor Inferno conquista uno staterello africano). Inoltre, nel corso del fumetto e della serie televisiva viene introdotto il Duca Gorgon, primo esponente del popolo dei Micenei che daranno battaglia al successore di Mazinga Z, Il Grande Mazinga. Sempre nel 1973 ha inizio la lunghissima epopea di Violence Jack, una serie sul dopo-olocausto in Giappone che Nagai interromperà e riprenderà ripetutamente, fino a completarla solo nel 1990.
Tornando al Grande Mazinga, la sua serie televisiva del 1974 approfondirà ed estremizzerà le tematiche presenti in Mazinga Z: questa volta il pilota del mecha non è un ragazzino inesperto, ma un vero e proprio soldato addestrato al compito e che ha come unico scopo nella sua vita la sconfitta del popolo dei Micenei, che si presentano nelle mostruose fattezza di enormi mostri robotici con teste umane incastonate solitamente nel ventre. Sempre nel 1974, Nagai da di nuovo prova del suo genio ed inventa i "mecha componibili" con Space Robot (Getter Robot), il cui nome giapponese deriva "gattai" che sta per "combinazione, unione". Anche in questa serie ritorna la tematica del "nemico che viene dal passato", ovvero l'Impero dei Dinosauri, una razza di rettili umanoidi particolarmente intelligenti, rimasti in ibernazione per secoli e tornati a reclamare la Terra. Della serie TV viene prodotta una riduzione a fumetti sempre della coppia Nagai/Ota, che di nuovo estremizza la violenza del cartone e cambia i caratteri dei personaggi, molto più estremi e inquietanti. Sempre del '74 è il fumetto Kekko Kamen (Maschera libidinosa), un'ennesima fusione di supereroi ed erotismo in cui la protagonista combatte il crimine vestita della sola maschera.
Nel 1975 viene prodotto il seguito di Space Robot, Jet Robot (Getter Robot G) e soprattutto di due serie molto amate in Italia, Jeeg robot d'acciaio (Kotetsu Jeeg) e Goldrake (Grendizer). Anche in questo caso ci sono innovazioni nei mecha: in Jeeg, il pilota diventa la testa del robot con una metamorfosi e le altre parti, agganciate magneticamente, vengono "sparate" da una piccola navetta volante, appunto il Big Shooter. I nemici provengono di nuovo dal passato, per la precisione dall'antichità giapponese. In Goldrake, invece, il mecha può entrare o uscire da un vero e proprio disco volante che gli fa da armatura e da mezzo di trasporto nello spazio. I temi sono questa voltà più "classicamente" fantascientifici, con una vera e propria invasione aliena.
Goldrake ha avuto particolare fortuna in Europa, dove in alcuni stati (Francia e Italia) ha dato origine ad un vero e proprio fenomeno di costume, studiato perfino dalle facoltà di sociologia. In Italia, in particolare, Goldrake ha segnato ufficialmente l'ingresso degli anime nella programmazione televisiva. L'impatto che ebbe all'epoca fu molto forte, in quanto c'erano molte differenze, sia di tecnica d'animazione sia di tematiche, con le serie allora conosciute come i cartoni animati della Warner Bros o di Hanna e Barbera. Goldrake era veramente "un mondo a parte" in confronto ai suoi predecessori, tanto che alla prima trasmissione sulla RAI fu preceduta da una breve introduzione. Famosissime divennero anche le sigle italiane, create da Vince Tempera.
Inoltre Goldrake dimostra finalmente che molti dei personaggi di Nagai appartengono tutti allo stesso "universo narrativo": nella serie compare Koji Kabuto (in Italia lo si è rinominato Alcor), pilota di Mazinga Z, alla guida di un innovativo mezzo volante a forma di disco. In più, in seguito saranno prodotti numerosi film e OAV in cui i robottoni di Nagai si uniranno per una causa comune, come Il grande Mazinga contro Goldrake, Mazinga Z contro Devilman, Il grande Mazinga contro Getter Robot e lo spettacolare team-up Goldrake, Getter Robot G ed il Grande Mazinga contro il Dragosauro.
Nagai nel 1976 collabora a due serie forse meno originali, ma che sono state trasmesse anche in Italia con un buon successo: Gaiking (Daizu Maryu Gaiking) e Gakeen il magnetico robot (Magne Robot Ga-Kin). Ad una disputa sui diritti di Gaiking si deve una violente lite di Nagai con la Toei animation, che fino a quel momento aveva prodotto tutte le sue serie, e la conseguente separazione.
Da questo punto in poi la carriera di Nagai prende una piega curiosa: oltre a produrre nuove opere, si dedicherà in maniera quasi maniacale alla "riscrittura" delle opere che lo hanno reso celebre, spesso aiutato ai disegni da da Ken Ishikawa e recentemente da Yu Kinutani. In questo modo verranno riletti Mazinga (God Mazinger, Z Mazinger, Mazinsaga, Mazinkaiser), Getter Robot (Getter Robot Go, Shin Getter Robot, Shin Getter Robot: The Last Day, Shin Getter Robot contro Neo Getter Robot, Getter Robot Ark) e Devilman (Neo Devilman, Devilman Armageddon, Devillady, Amon - The Darkside of Devilman, Strange Days - The Apocalypse of Devilman). C'è pure una parodia umoristica super deformed, Il pazzo mondo di Go Nagai, in cui compaiono tutti i personaggi delle serie più celebri.
Per quanto si può vedere in Devilman e in Mazinga Z, lo stile di Nagai è agli antipodi dell'eleganza: semplice eppure incline al grottesco, all'effetto splatter, all'eccessivo, eppure capace di realizzare tavole che hanno influenzato generazioni di disegnatori (ad esempio Kentaro Miura, che nel suo Berserk fa più di un omaggio alle tavole di Devilman). Insomma, uno stile completo, anche se di difficile assimilazione ed assolutamente non "carino".
Per quanto riguarda le tematiche, aldilà dell'erotismo le tematiche trattate da Nagai nei suoi manga e anime possono essere così schematizzate:
Molte delle serie animate di Nagai sono state trasmesse in Italia, benché in ordine diverso da quello giapponese e con adattamenti spesso discutibili (nomi cambiati, riferimenti tra serie eliminati ecc.). Il grande successo che riscossero produsse una veritiginosa impennata della produzione del merchandising relativo, spesso pirata e realizzato senza che in Giappone se ne sapesse nulla. Inoltre, Il grande Mazinga è stato il primo manga in assoluto ad essere pubblicato in Italia, dalla Fabbri Editori.
Nel 1995 aprì una succursale della Dynamic Production anche in Italia, la Dynamic Italia, che oltre alle opere di Nagai importò in Italia numerose serie a fumetti e anime, con una cura per la qualità, la traduzione e la fedeltà alla versione giapponese quasi maniacale. Nel 2003, a causa di dissapori interni e di un cambio di politica editoriale in Giappone, la Dynamic Italia chiuse ed il suo staff si divise tra Dynit, Shin Vision e d/visual. Quest'ultima è diretta emanazione della Dynamic Production giapponese.
Mazin Saga
Getter Saga
Devil Saga
Cutie Honey saga
Altre opere