Comandante supremo dell'esercito di S-1.
Odia Marin dal giorno in cui questi uccise suo fratello Miran (Miran,
a sua volta, aveva appena ucciso il padre di Marin), e come se non bastasse,
la sua abnegazione e assoluta fedeltà al regime la spinge a considerarlo
un traditore di S-1.
Gli eventi porteranno ripetutamente i due giovani uno di fronte all'altro,
gettando però Aphrodia in una crisi di identità alla quale reagirà in modo
estremo.
Ma i sentimenti contrastanti di Aphrodia sono dovuti principalmente al
carisma ipnotico di Gattler (terzo vertice di questo inconsueto rapporto
triangolare).
Facendo credere che si fosse trattato di un incidente,
Gattler aveva fatto sopprimere i genitori di Aphrodia, suoi avversari
politici, quando lei e Miran erano ancora bambini. I due vengono però
adottati proprio dall'assassino dei loro genitori, e Aphrodia cresce
completamente plagiata da Gattler.
Da un'allegorica sequenza, sappiamo che il dittatore si è imposto
su di lei anche deflorandola, un evento che ha traumatizzato la ragazza,
ma che allo stesso tempo sembra essersi rivelato decisivo per la
sottomissione al suo padre-padrone e creatore. Aphrodia si è così
trasformata in una fedelissima succube di Gattler, al quale obbedisce
ciecamente. E lui, consapevole che i suoi ufficiali non aspettano
altro che rovesciarlo, l'ha nominata comandante supremo dell' esercito
Aldebaran. Aphrodia è orgogliosa della sua carica, e arriva a dichiarare
di aver rinunciato ad essere donna nel momento in cui ha indossato l'uniforme.
Verso la fine della storia i sentimenti verso Marin fanno vacillare
la sua sicurezza e il suo ruolo: per questo verrà destituita.
Dopo essere stata catturata dai terrestri nella sua fuga riesce a
fuggire con una navetta ma viene abbattuta da un soldato di S-1.
Morirà fra le braccia di Marin.