Il popolo Aniba è una civiltà dal passato millenario appartenente al leggendario Impero Yamatai, che intende riconquistare la Terra poichè la reclama di diritto. Per raggiungere tale risultato gli Aniba devono impossessarsi del segreto della campana di bronzo, ora nelle mani dei terrestri, che hanno occupato e usurpato le terre emerse durante la loro l'assenza.
Un tempo il popolo Aniba rappresentava una pacifica civiltà agricola, che lavorava in armonia
col mondo circostante ma un giorno funesto arrivarono uomini malvagi che massacrarono la popolazione. I pochi
superstiti trovarono rifugio nelle viscere della terra, dove si ibernarono in un lungo sonno protetto dalla magica campana
di bronzo che li avrebbe ridestati per il giorno della vendetta. I discendenti dei malvagi sono coloro che oggi regnano
il Giappone e Himika è fortemente decisa a fargliela pagare.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Sovrana del popolo Aniba. Coadiuvata dai tre ministri e alla testa del fedele esercito di soldati
rivendica la sovranità dell'Impero Yamatai sul Giappone e intende riconquistarsi il territorio
a scapito degli umani.
Grazie alla sua abilità di trasformare la roccia in materia organica scaglia contro i terrestri
terribili mostri guerrieri ma troverà Jeeg sempre pronto a sventare i suoi diabolici piani di conquista.
Dopo scontri e lotte, riuscirà ad impossessarsi del segreto della campana di bronzo custodita nel petto
di Hiroshi ma tale informazione le risulterà fatale. Accompagnata da un fedele ministro si reca nella Grotta del
Drago, invocando il suo aiuto.
Con la ormai celeberrima preghiera (rimasta nella memoria di tutti i fan di Jeeg,
allora bambini ^_^)
"Neghi, neghi, nasanucolò" - o anche
"Neghini, neghini, nasanucolò"
riesce a evocare il Signore del Drago, chiamato anche Imperatore delle Tenenebre. Quest'ultimo però la ringrazia assassinandola, usurpandone il trono e dando il via ad una campagna ancor più spietata nei confronti dei terrestri.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Nota storica
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |